Intervista Nouvelle Factory

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Dal Brasile all’Italia per studiare e dare vita al proprio sogno, facendo la classica gavetta. È la storia di Thais Bernardes la quale, appena arrivata a Milano trova lavoro come modella. Professione che le piace e l’aiuta a raccogliere gli strumenti necessari per fare il mestiere per cui è nata: la designer di gioielli. E così apre il suo studio, pieno di colori e good vibes brasiliane mescolate sapientemente all’eleganza che dice essere “propria degli italiani” che conosce nel suo soggiorno qui, nel Bel Paese. Durante il nostro incontro ci ha raccontato del suo passato, del presente e di storie di sogni fantastiche.

From Brazil to Italy to study and give life to her dreams, doing the classic apprenticeship. It is the story of Thais Bernardes who, as soon as she arrived in Milan, found a job as a model. A profession that she likes and helps her to gather the tools necessary to do the job for which she was born: the jewelry designer. And so she opens her studio, full of brazilian colors and good vibes wisely mixed with the elegance that she says is “typical of the Italians” that she knows in her living room here, in the Bel Paese. During our encounter she told us about her past, her present and fantastic dream stories.

Thais sei brasiliana e racconti che da sempre le gemme e i loro colori ispirano le tue giornate, oltre che i tuoi gioielli. Che bambina eri?

– Ero una bambina molto riflessiva e allo stesso tempo piena di curiosità. Amavo, ad esempio, osservare gli animali e i colori domandandomi come mai avessero certe movenze e forme. Ho bellissimi ricordi dell’infanzia trascorsa con la mia famiglia durante i weekend nella nostra casa di campagna in Brasile. Eravamo sempre circondati di coloratissimi uccelli, piccole scimmie e tutt’attorno ci avvolgeva una natura selvaggia e incontaminata. –

Thais you are brazilian and you have always talked about gems and their colors inspire your days, as well as your jewels. How were you as a child?

– I was a very thoughtful child and at the same time full of curiosity. For example, I loved observing animals and colors wondering why they had certain movements and shapes. I have wonderful childhood memories spent with my family over the weekends in our country house in Brazil. We were always surrounded by colorful birds, small monkeys and all around us a wild and uncontaminated nature. –

Il primo ricordo d’infanzia legato a un prezioso?

– Proprio durante questi weekend con la famiglia, uno dei miei passatempi preferiti era quello di andare a raccogliere i cristalli e le pietre che si potevano trovare in abbondanza nei sentieri attorno alla nostra casa. Ripensandoci, era incredibile quante bellissime pietre si potevano trovare semplicemente camminando. Ma tra tutte, quella che ha un posto speciale nella mia mente è una che all’interno pareva avesse uno specchio, e io mi ci riflettevo, rimanendo incantata da questa magia. –

The first childhood memory linked to a jewel?

– Just during these weekends with the family, one of my favorite pastimes was to go and collect the crystals and stones that could be found in abundance in the paths around our house. Looking back, it was amazing how many beautiful stones could be found just by walking. But among all, the one that has a special place in my mind is one that seemed to have a mirror inside, and I thought about it, being enchanted by this magic. –

Poi arriva Milano, come ti ha accolta?

– Milano, per me, è arrivata come un sogno. Fin da adolescente guardavo tutti i programmi di moda in TV ammirando le sfilate di Milano, imbambolata, sognando di arrivare anche io un giorno a calcare quelle passerelle. È successo tutto in un giorno fortunato, quando un’agenzia di modelle di Milano ha fatto un casting in Brasile e, tra tantissime ragazze, ha scelto proprio me invitandomi qui a Milano e facendomi firmare un contratto di lavoro. Mi innamorai subito della città, forse perché vedevo persone estremamente eleganti che passeggiavano normalmente per le strade e guardandole mi sentivo a mio agio. La moda e il buon gusto mi hanno sempre affascinato. In Brasile mi sentivo giudicata. –

Then Milan arrives, how did it welcome you?

– Milan, for me, came as a dream. Since I was a teenager I used to watch all the fashion programs on TV admiring the fashion shows in Milan, dazed, dreaming of one day coming to walk those catwalks. It all happened on a lucky day, when a modeling agency in Milan did a casting in Brazil and, among many girls, chose me by inviting me here in Milan and getting me to sign a work contract. I immediately fell in love with the city, perhaps because I saw extremely elegant people who normally walked the streets and I felt at ease looking at them. Fashion and good taste have always fascinated me. In Brazil I felt judged. –

Perché?

– Perché mi vestivo in maniera diversa. Spesso indossavo i foulard di seta di mia madre come fossero bandane. Inventavo look, usavo scarpe non convenzionali. Adoravo mischiare pezzi classici con qualcosa di colorato, capace di attirare l’attenzione con la bellezza e l’eleganza. Milano è stata la città che mi ha permesso di lavorare come modella prima e di investire per raggiungere il mio sogno poi: creare qualcosa di diverso, nuovo e mai visto nel mondo dei gioielli. –

Why?

– Because I dressed differently. I often wore my mother’s silk scarves as if they were bandanas. I invented my looks, I used unconventional shoes. I loved mixing classic pieces with something colorful, capable of attracting attention with beauty and elegance. Milan was the city that allowed me to work as a model first and to invest to achieve my dream later: to create something different, new and never seen in the world of jewelry. –

È qui a Milano, infatti, che hai aperto il tuo studio nel 2015: qual è il tuo modus operandi?

Come avrai capito, la natura e ai colori delle pietre del Brasile sono per me una grande fonte di ispirazione e quasi tutte le mie creazioni vengono filtrate da queste immagini potenti. Il tutto parte sempre da un messaggio, da un significato che voglio esternare ma per farlo uso i miei gioielli, disegnando pezzi unici, eleganti e femminili. Il passo successivo, dalla realizzazione allo sviluppo, lo faccio sempre con i miei produttori di fiducia, ovvero artigiani italiani pieni di passione ed esperienza. Senza questi elementi sarebbe impossibile lavorarci insieme. –

In fact, it is here in Milano that you opened your studio in 2015: what is your modus operandi?

– As you will have understood, the nature and colors of the stones of Brazil are a great source of inspiration for me and almost all my creations are filtered by these powerful images. Everything always starts from a message, from a meaning that I want to externalize but to do so I use my jewels, designing unique, elegant and feminine pieces. The next step, from realization to development, I always do with my trusted producers, that is Italian artisans full of passion and experience. Without these elements it would be impossible to work together. –

Perché i gioielli?

– Il design mi ha sempre affascinato. Sono convinta che la bellezza porti energia alle persone. Ho lavorato con i più grandi stilisti della moda, che per me altro non sono che creatori di sogni e di bellezza. E questa esperienza ha influenzato tantissimo le mie scelte, fino ad arrivare dove sono oggi. Ma tornando ai gioielli, posso solo aggiungere che anche essi racchiudono energia, anche perché sono oggetti millenari, che già gli antichi egizi, i greci, i romani e soprattutto le tribù sudamericane e africane, hanno indossato con orgoglio e come simbolo di protezione, di bellezza o di status sociale. E poi, oltre a questo, sono innamorata delle pietre e del loro potere. Per questi motivi ho creato il mio marchio di gioielli: volevo raccontare storie di colori, di eleganza e di unicità mantenendo una rigorosa qualità grazie alla manodopera degli artigiani italiani che lavorano con passione e professionalità. –

Why jewels?

– Design has always fascinated me. I am convinced that beauty brings energy to people. I have worked with the greatest fashion designers, who for me are nothing but creators of dreams and beauty. And this experience has greatly influenced my choices, up to where I am today. But returning to jewels, I can only add that they too contain energy, also because they are millenary objects, which the ancient egyptians, greeks, romans and above all the south american and african tribes have worn with pride and as a symbol of protection, of beauty or social status. And then, on top of that, I’m in love with stones and their power. For these reasons I created my own jewelry brand: I wanted to tell stories of colors, elegance and uniqueness while maintaining rigorous quality thanks to the labor of Italian artisans who work with passion and professionalism. –

Dici che ogni collezione realizzata porta con sé un significato preciso: a quale sei più legata?

– Sono molto legata al primo oggetto che ho creato nel 2015: la collana Acchiappasogni. Questo simbolo per gli indigeni è un talismano, usato per mandare via i brutti sogni e per proteggersi dalle energie negative.

Si narra che fosse stato creato da una tribù indigena in America, e che i suoi membri fossero convinti che una delle principali missioni della vita fosse quella di decifrare i sogni. Erano convinti che queste visioni oniriche fossero portatrici inconsapevoli di messaggi fondamentali sul funzionamento della natura, della vita. E che, quindi, tutto l’universo comunicasse con noi tramite i nostri sogni. –

You say that each collection created carries with it a precise meaning: which one are you most attached to?

– I am very attached to the first object I created in 2015: the Acchiappasogni (dreamcatcher, ed) necklace. This symbol for the natives is a talisman, used to send away bad dreams and to protect themselves from negative energies. It is said that it was created by an indigenous tribe in America, and that its members were sure that one of the main missions of life was to decipher dreams. They were convinced that these dream visions were unconscious carriers of fundamental messages on the functioning of nature, of life. And that, therefore, the whole universe communicated with us through our dreams. –

Le popolazioni indigene dell’amazzonia sono ancora emarginate?

– Purtroppo sì. Queste popolazioni vivono ogni giorno in continua lotta per la sopravvivenza e per il mantenimento dei loro diritti umani. Esistono ancora poche tribù incontaminate, che vivono in mezzo alla foresta senza aver mai avuto contatti con altri esseri umani. Loro sono l’esempio di come si possa vivere nella natura senza aver bisogno d’altro. Inoltre, e non è cosa da poco, sono i più grandi mantenitori della biodiversità. È un peccato che si stiano estinguendo tribù come queste e che nel tempo il mondo sviluppato cerchi costantemente di deviare la loro cultura originaria, proponendogli una vita diversa. Ma loro hanno bisogno solamente di essere lasciati in pace, in mezzo alla natura. –

Are the indigenous populations of the Amazon still marginalized?

– Unfortunately. These populations live every day in constant struggle for survival and for the maintenance of their human rights. There are still a few uncontaminated tribes, who live in the middle of the forest without ever having had contact with other human beings. They are an example of how you can live in nature without needing anything else. Furthermore, and this is no small matter, they are the greatest maintainers of biodiversity. It is a pity that tribes like these are dying out and that over time the developed world is constantly trying to divert their original culture, offering them a different life. But they just need to be left alone in the middle of nature. –

Torni ancora ogni tanto in Brasile? Cosa porti di nuovo del tuo paese d’origine in Italia?

– Torno in Brasile almeno una volta all’anno e quando arrivo lì i miei pensieri ritornano alle origini. Proprio come da bambina, osservo la natura e la naturalezza della vita. Purtroppo però il Brasile rimane un paese pieno di problemi, anche se le persone lì hanno sempre il sorriso sul volto. Forse sarà il sole, oppure la consapevolezza che per essere felici basta davvero poco: il calore umano, gli amici e la famiglia sono già un’ottimo motivo per stare bene. Quando ritorno in Italia cerco di ricordarmelo e lo porto con me, insieme alla leggerezza, alla bellezza e al sorriso. –

Do you still come back to Brazil from time to time? What do you bring back from your country of origin in Italy?

– I go back to Brazil at least once a year and when I get there my thoughts go back to their origins. Just like as a child, I observe nature and the naturalness of life. Unfortunately, Brazil remains a country full of problems, even if the people there always have a smile on their face. Maybe it will be the sun, or the awareness that it takes very little to be happy: human warmth, friends and family are already an excellent reason to feel good. When I return to Italy I try to remember it and take it with me, along with lightness, beauty and a smile. –

thaisbernardes.com

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