La designer e fondatrice del giovane brand eponimo
THAIS BERNARDES ama i gioielli e li conosce profondamente. Ama anche la storia e la cultura dei popoli indigeni dell’Amazzonia e la sua natura potente, che ispira le sue creazioni e custodisce tanti messaggi, così come ama le tradizioni e le raffinatezze inarrivabili degli artigiani e degli orafi italiani. Nella sua arte
ha fuso tutte queste passioni, dando vita a gioielli ornati da nappe veneziane, spesso mixate alle piume, che per i nativi sono emblema di libertà, coraggio e spirito libero.
Proprio le nappine sono diventate il segno distintivo dei gioielli della linea Amazzonica di Thais Bernardes.
La loro storia è intrigante, perché sono elementi
ispirati alla lavorazione che caratterizza la catena veneziana, da sempre una delle più note, usate e rare. Si narra che, già nel VI secolo, i veneziani impararono a Costantinopoli questa lavorazione comunemente nota dal 1700 con il nome di
Manin, in onore della nobile e antica famiglia considerata la più ricca di Venezia. La catenella ornava nobildonne e mogli di mercanti, che indossavano più fili al collo o ai polsi. Era costituita da
minuscoli anelli d’oro dalla sezione semicircolare cava, saldati tra loro per formare una maglia lunga e fine, talmente complessa che ancora oggi si ignora l’esatto procedimento manuale, mantenuto segreto nelle botteghe orafe della laguna.

Thais Bernardes l’ha interpretata a modo suo, memore delle emozioni che provava quando, lavorando come modella agli albori della sua carriera, restava
ammaliata dagli ondeggi delle nappe che ornavano capi e accessori. Le ha così riprodotte in
argento 925 o placcato oro giallo 18 kt per
arricchire collane, definire lunghi orecchini o caratterizzare chiusure della linea
Amazzonica. Le nappe di catena veneziana che la designer usa per regalare
fascino sensuale e movimento sinuoso ai suoi gioielli, traggono la loro forza proprio dal loro
potere di unire culture lontane.
Come la catena
Manin collegava idealmente le due potenze antiche dei mercati via mare, così oggi
le nappe di Thais Bernardes uniscono Italia e Brasile, dure culture ricche di saperi, vivacità e poesia. La nappina di catena veneziana di Thais Bernardes è diventata, con la sua leggerezza e la sua danza inarrestabile, il
segno distintivo genderless di tutti quelli che sanno fare tesoro del passato per poter esprimere se stessi nel presente, in libertà.